Immaginare mondi possibili 7 Episodio - Podcast “Migranti: femminile plurale”
Scritto da Segreteria il 15 Aprile 2022
Continua la seconda stagione del podcast CLM Migranti: femminile plurale.
Immaginare mondi possibili, questo il titolo del secondo episodio – settimo della serie – che analizza come il racconto di sé dia vita a storie che possono anche seguire percorsi narrativi inaspettati. Spesso infatti, per le autrici migranti del Concorso Lingua Madre, l’unico modo per esprimere la propria verità è quello di ambientarla in un mondo “altro”, fantastico, distopico, comunque immaginario.
Sono intervenute le autrici CLM Liliana Rodriguez Zambrano (Messico), pubblicata in Lingua Madre Duemiladiciotto. Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27) con il racconto Alla scoperta del nuovo mondo, e Miroslava Tsenova (Bulgaria), pubblicata in Lingua Madre Duemilaventi con il racconto L’illusione più grande.
I racconti che attingono a piene mani dal canone del fantastico, come hanno spiegato le autrici stesse, riescono a dare voce a una rete di vissuti altrimenti incomunicabile. Questi racconti permettono quindi a lettrici e lettori di interrogarsi, come sostiene Giuliana Misserville, “sulla concezione dell’umano, facendogli intravedere dimensioni altre e ampliando le possibilità di conoscenza sul mondo e sulle creature che lo abitano”.
Per me la scrittura è uno strumento capace di simbolizzare qualcosa di più grande, lasciando al tempo stesso la traccia di un vissuto. È un esercizio necessario per tessere i fili della propria storia, quando le parole non bastano. Volevo raccontare l’esperienza in un Paese i cui cdici sociali sono diversi da quelli con cui ero cresciuta: lo strano, il diverso alla fine è qualcosa che c’è in me e che certe volte faccio fatica a riconoscere. Affrontare questo aspetto per me è importante. Per questo ho scelto il genere della fantascienza. Per me è qualcosa che supera la realtà mettendo in risaldo con ironia la quotidianità, esaltandola. Rende magico quello che sembra, a volte, ordinario – Liliana Rodriguez Zambrano
I racconti sono accomunati da un forte senso di straniamento, che coinvolge entrambe le narratrici/protagoniste e, per contrasto, anche chi legge. Questa emozione è il risultato di un’esperienza migratoria che, nelle storie, viene portata allo stremo, accentuata e amplificata dai topoi della narrazione fantascientifica da una parte e del racconto onirico dall’altra. Un’emozione con cui le autrici (e le loro controparti nella finzione) hanno imparato a convivere, in modi diametralmente opposti.
La mia storia nasce da un’emozione che non potevo esprimere in altro modo. Scrivo in momenti molto particolari, quando le battaglie dentro di me sono così forti che posso esprime i miei sentimenti solo sulla pagina. Scrivere in italiano, poi, era una sfida per me. Nel mio racconto volevo sottolineare l’importanza del tempo, che spesso non prendiamo in considerazione. Per me la vita stessa è tempo. Volevo metter in scena l’illusione che la nostra stessa società ha creato, molto distante dalla natura, di cui parliamo come se non ne facessimo parte. Abbiamo creato dinamiche sociali basate su ipocrisia e stereotipi che sono particolarmente inutili quando teniamo conto del poco tempo che passiamo su questa terra – Miroslava Tsenova
Una preziosa occasione di approfondimento per ascoltatrici e ascoltatori, per scoprire nuove realtà, diverse eppure così vicine a un vissuto che tutte e tutti possiamo condividere, per riflettere ed entrare in relazione.