Il Concorso a "Innamorati della Cultura"
Scritto da Segreteria il 16 Febbraio 2009
INNAMORATI DELLA CULTURA
14 FEBBRAIO 2009
Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre
presenta
Fai una giravolta, falla un’altra volta
Fiabe e filastrocche della tradizione popolare a confronto
Laboratorio di narrazione
Biblioteca Civica Centrale – ore 15
Via della Cittadella 5 – Torino
“In questo periodo di grandi difficoltà finanziarie la cultura sembra un bene superfluo, ma difendere la cultura significa difendere la nostra identità e riconoscere la nostra storia come esseri umani”.
Così recitava il manifesto della giornata “Innamorati della cultura” promossa il 14 febbraio. Una protesta corale contro i tagli, che ha visto la partecipazione di oltre 20 mila persone a Torino: fondazioni, associazioni, cinema, gallerie, musei, biblioteche, teatri, orchestre per tutta la giornata aperte e attive con un ampio programma di manifestazioni. Per mettere in luce il lavoro della cultura, per farne conoscere la quantità e la qualità, per festeggiare collettivamente una risorsa indispensabile, che rappresenta anche migliaia di lavoratori. “Dietro una mostra, uno spettacolo, un museo, un convegno o una pubblicazione, infatti, non ci sono soltanto artisti o intellettuali più o meno noti: ci sono maschere, addetti alle pulizie e alle biglietterie, attrezzisti, bibliotecari, ricercatori, e molte altre figure professionali”. Senza contare che la cultura costa poco: neanche l’1{8f3f00ef0fd5e9b355d63130111cdb86598c0b82e6085ac26b574fd57f0fda64} del bilancio nazionale e di quelli locali (manifesto e adesioni su www.abicidi.it).
Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre ha aderito alla giornata con il laboratorio di narrazione “Fai una giravolta, falla un’altra volta – Fiabe e filastrocche della tradizione popolare a confronto”, che si è tenuto dalle ore 15 presso la Biblioteca Civica Centrale di Torino.
L’incontro si è svolto secondo la formula dello speed date ed era aperto a tutti. A ricordare episodi dell’infanzia e scambiarsi emozioni su storie sentite e/o raccontate ecco quindi uomini e donne, coinvolti in un laboratorio dove l’elemento del gioco induceva al naturale confronto. Senza remore i e le partecipanti hanno affrontato un percorso di conoscenza dell’altro/a, attraverso la propria cultura e le proprie tradizioni.
La memoria, il confronto, le emozioni per testimoniare l’importanza della cultura, che appartiene a ognuno di noi e che va difesa perché con lei si difende tutto ciò che amiamo.
“Mantenere viva la cultura in tempo di crisi è il segno di una società che non si arrende all’abbrutimento, che coltiva il legame tra i cittadini, che offre a tutti strumenti per comprendere il presente e progettare il futuro”.