Senza barriere Dragana Babic alle Giornate nazionali del Diritto allo Studio
Scritto da Segreteria il 16 Aprile 2024
In occasione delle Giornate nazionali del Diritto allo Studio istituite da ANDISU, l’associazione nazionale degli enti per il diritto allo studio, EDISU Piemonte ha organizzato un incontro di orientamento in entrata dedicato alle e agli studenti dell’I.I.S. J. Beccari di Torino.
Il tema 2024 è la parità di genere, ecco quindi che l’appuntamento del 15 aprile dal titolo esemplificativo Senza barriere è stata anche l’occasione per un momento di riflessione su questo tema, attraverso la collaborazione che da sempre lega il Concorso Lingua Madre a EDISU. Protagonista la docente e autrice CLM Dragana Babic che, partendo dall’esperienza personale e dai racconti pubblicati nelle antologie Lingua Madre, ha dato vita a un reading a cui è seguito un dialogo con la platea per indagare la realtà e gli ostacoli che ancora esistono nel raggiungere un sistema formativo davvero inclusivo, che sia in grado appunto di abbattere barriere, diffondere pari opportunità ed equità.
Nell’aula magna gremita dagli e dalle studenti di tutte le classi quinte, l’incontro è iniziato con i saluti del Dirigente scolastico dell’istituto Pietro Rapisarda, che ha introdotto le e gli ospiti.
La presentazione di EDISU Piemonte da parte del Presidente Alessandro Ciro Sciretti ha illustrato tutte le opportunità offerte dall’ente, che spesso le e i giovani non conoscono e non sono quindi in grado di sfruttare. Domenica De Leo, Responsabile Segreteria di Presidenza e Direzione EDISU, ha poi descritto i servizi messi a disposizione di chi, terminato il ciclo di scuole secondarie, vuole proseguire nel suo percorso formativo in Piemonte: borse di studio, mense, posti letto in residenza. Renato Viola, Dirigente dei Servizi a Concorso, ha quindi concluso la panoramica spiegando le procedure e le modalità per iscriversi al bando e accedere gratuitamente ai servizi illustrati.
Nella seconda parte dell’incontro Daniela Finocchi, ideatrice CLM, dopo una breve descrizione del Concorso Lingua Madre accompagnata dalla visione dello spot promozionale del progetto (S)vestite, ha presentato la docente e autrice CLM Dragana Babic, invitata per raccontare la sua storia, il suo rapporto con la scrittura e con l’istruzione.
Attraverso la lettura di alcuni brani dei racconti Belgrado non mi ha amata abbastanza, Un senso alla vita e La mia romena pubblicati rispettivamente nelle antologie Lingua Madre Duemilaotto, Lingua Madre Duemilaventi e Lingua Madre Duemilaventidue. Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27), l’autrice ha ricordato il suo allontanamento dalla città natale Belgrado, a seguito della guerra in Jugoslavia e della crisi economica che ne seguì. Proprio il suo desiderio di studiare e arricchirsi culturalmente la portò a presentare la richiesta per proseguire il percorso accademico presso l’Università degli Studi di Torino, al fine di convalidare la laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie già conseguita.
Seguirono anni difficili, in cui si trovò a svolgere i lavori più disparati per potersi mantenere, spaziando dall’ambito commerciale al telemarketing, alle traduzioni dal serbo, dal bosniaco e dal croato. Senza contare le difficoltà incontrate per apprendere la lingua e per affrontare un nuovo inizio in un paese estraneo, di cui non si conoscono abitudini e in cui non si hanno amici. Ma nonostante questo, la sua determinazione ad apprendere le ha permesso di raggiungere gli obiettivi che si era prefissata e di diventare docente in Italia.
«Sono stata anche io beneficiaria dei servizi EDISU, per me l’istruzione è stata ciò che mi ha portata dove sono adesso: mi ha permesso di far evolvere la mia vita, di insegnare e di essere a mia volta una parte attiva nell’istruzione dei ragazzi». Così ha commentato Dragana Babic, che ha spiegato come la decisione di abbandonare il proprio paese sia derivata dall’assenza di speranza. Una speranza trovata, invece, a Torino, grazie alle opportunità offerte da un efficiente sistema per il diritto allo studio, ma anche grazie ai sorrisi ricevuti e a tutte e tutti coloro che le hanno fatto scoprire il suo valore e credere in se stessa.
Alla presentazione è seguito il dibattito con le e gli studenti presenti in sala, che hanno dato vita a un interessante scambio di opinioni sul tema della parità di genere, ma anche sulle conseguenze del patriarcato ancora imperante nella società, sulla libertà femminile e sui diritti che risentono di un controllo ancora troppo esclusivo dell’autorità domestica, pubblica e politica da parte dei maschi.