Due appuntamenti CLM a BookCity Milano 2019
Scritto da Segreteria il 19 Novembre 2019
Da tempo presenza fissa alla bookmesse milanese, quest’anno il Concorso Lingua Madre è stato coinvolto in due appuntamenti nell’ambito di BookCity Milano 2019.
Una giornata piena e stimolante quella di venerdì 15 novembre, iniziata alle ore 10.30 presso l’Università degli Studi di Milano dove si è svolto l’incontro “Fra scrittura e arte: le donne migranti si raccontano”, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Mediazione linguistica e di Studi interculturali. Nel corso dell’evento è stata anche presentata in anteprima la nuova antologia Lingua Madre Duemiladiciannove – Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27). Hanno partecipato all’incontro, Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del Concorso Lingua Madre, e Gabriella Cartago e Giuseppe Sergio, docenti dell’Università degli Studi di Milano.
Alle 18.00 il Concorso si è invece spostato al MUDEC – Museo delle Culture, dove ha avuto luogo il secondo incontro CLM dal titolo “Scritti dalla città mondo: storie narrate di donne migranti”, organizzato in collaborazione con l’Associazione Città Mondo. Sono intervenuti all’evento Daniela Finocchi, le autrici CLM Thamina Akter e Roberta Villa e Geppino Materazzi. Una performance di danza tradizionale bengalese a cura di Anamika Dey ha fatto seguito agli interventi. L’incontro era inserito nella più ampia rassegna Scritti dalla Città Mondo organizzata dall’Ufficio Reti e Cooperazione Culturale del Comune di Milano all’interno di BookCity, che coinvolge le associazioni e le comunità internazionali a Milano in un ciclo di presentazioni letterarie nello Spazio delle Culture del Mudec.L’incontro all’Università degli Studi di Milano è stato incentrato sulla componente prettamente artistica dei lavori che partecipano al Concorso Lingua Madre, siano questi racconti o fotografie. Gli interventi si sono quindi mossi dalle opere, prendendo l’avvio dalle parole e dalle immagini delle stesse autrici. Spunto di riflessione è stata la lettura dei racconti della XIV edizione del Concorso, raccolti nella nuova antologia Lingua Madre Duemiladiciannove, e la proiezione delle immagini delle studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino che sono state selezionate per la sezione fotografica del Concorso.
“Sono donne che vivono in un mondo di maschi – ha commentato Giuseppe Sergio – E gli uomini in questi racconti non ne escono bene: nella migliore delle ipotesi se ne vanno. Se questi sono i maschi, non ci può stupire che siano assenti le storie d’amore, che non ci siano cavalieri dall’armatura lucente, mancano non solo dalla realtà ma anche dai loro sogni. Queste sono donne che bastano a se stesse”. Ha poi concluso, citando Eniola Odutuga, vincitrice del Primo Premio all’edizione XIV del Concorso Lingua Madre, che scrive: “Ho imparato a fare sogni possibili”.
Nel pomeriggio, nel corso dell’evento presso il MUDEC – Museo delle Culture, la parola è passata direttamente alle autrici del Concorso Lingua Madre. Thamina Akter e Roberta Villa si sono raccontate davanti al pubblico, spiegando il loro personale rapporto con la scrittura e l’esperienza di partecipazione al Concorso Lingua Madre. Thamina Akter ha testimoniato il suo personale impegno per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne, soprattutto in quei Paesi dove ancora esistono i matrimoni forzati che obbligano le bambine a subire quelle che sono vere e proprie “violenze sessuali legalizzate”. Roberta Villa ha sottolineato l’importanza della relazione madre figlia / madre figlio quale àncora di senso in una realtà che ne è priva, come quella delle tragedie migratorie: l’umano possibile emerge negli occhi neri, azzurri e verdi dei cuccioli umani. La tristezza dell’esilio si contrappone all’amore “magico” per il/la proprio/a bambino/a in un dialogo muto che apre finestre poetiche ed emozioni profonde.
A concludere l’incontro le suggestive ed entusiasmanti danze della tradizione bengalese a cura di Anamika Dey.
Entrambi gli eventi sono stati una preziosa occasione di incontro e confronto non solo fra le/i relatrici/ori ma anche con un pubblico davvero numeroso, che ha affollato aule di università e sale museali. Gli incontri si sono quindi conclusi fra richieste di approfondimento, riflessioni, e le tante domande alle autrici.