Definizioni e rappresentanza Il CLM su «Crocevia» 26
Scritto da Segreteria il 11 Luglio 2025

Si rinnova la collaborazione fra il Concorso Lingua Madre e la rivista «Crocevia» (Besa Muci Editore), semestrale dedicato a scritture straniere, migranti e di viaggio diretto da Daniele Comberiati.
Definizioni e rappresentanza è il titolo del numero 26 con i contributi inediti di due autrici CLM e – come abitudine ormai consolidata – una sezione interamente dedicata alla prospettiva femminile presente nei racconti e nelle testimonianze del Concorso.
Questo il tema approfondito per questa pubblicazione:
Ancora si dibatte su quale sia la definizione corretta per le figlie e i figli con appartenenze multiple, nati in Italia da genitori migranti o con diverse origini. C’è chi rivendica l’espressione “seconde o terze generazioni”, chi identifica come più corretto a livello istituzionale “persone con background migratorio” introducendo una parola straniera che appare ingiustificata a chi propone “persone con origini straniere” o “con trascorsi migratori”. O ancora chi preferisce “nuovi italiani e italiane” e chi rifiuta questa novità posticcia, in quanto persone da sempre nate e istruite in questo paese. Ma è davvero imprescindibile identificare una risposta risolutiva?
Nella molteplicità di opinioni legate a concezioni e vissuti personali può diventare pericoloso eleggerne una sola, seppure in ottica inclusiva. Da sempre, infatti, il linguaggio può essere usato per normare i corpi altrui ma anche per liberarsi da vincoli e giudizi, per ri-narrarsi. È quello che hanno fatto le donne attraverso il femminismo: perché se le uniche parole possibili sono quelle patriarcali – catalogatrici e supponenti –, allora vanno trovate modalità diverse per esprimersi e per relazionarsi.
Che sia attraverso le diverse forme d’ arte, l’associazionismo, l’impegno politico o anche attraverso la sensibilità nei rapporti: ci sono donne – e uomini – che cercano possibilità “altre” di stare nella complessità delle proprie appartenenze e specificità.
Sul tema sono state chiamate a riflettere le vincitrici del Concorso Lingua Madre Patrycja Holuk e Maral Shams: la prima ha raccontato la sua “extratitudine” e come questa è stata reinterpretata nel cinema e non solo; la seconda ha analizzato le definizioni che il dizionario dà delle persone migranti, per non ritrovarsi in nessuna di esse.