Chitarra, liuto e bongo – Dalla musica medievale alle percussioni africane
Scritto da Segreteria il 25 Maggio 2010
Sabato 22 maggio a Palazzo Madama (Piazza Castello – Torino) si è svolto il laboratorio Chitarra, liuto e bongo – Dalla musica medievale alle percussioni africane, terzo appuntamento del ciclo di incontri “Parole fra donne”, realizzato dal Concorso e dalla Fondazione Torino Musei.
Ad introdurre il tema della giornata, le letture animate di racconti tratti dal Concorso Lingua Madre e la testimonianza diretta della cantante e suonatrice congolese Dorcas Mpemba, la quale ha ricordato, tramite le parole e la musica, la condizione di marginalità e subordinazione delle donne del suo Paese, condizione che riguarda e accomuna, più in generale, le donne di tutti i luoghi e le latitudini.
Tanti i brani da lei eseguiti, come Hassabia, in cui si canta la necessità di riconoscere alle donne il diritto ad esprimersi liberamente e senza il “filtro” maschile, Rafikj, “Amico” nella traduzione italiana, Kamulang, in italiano “Gioia”, motivo della tradizione popolare congolese, cantato dalle donne durante i lavori domestici, oltre ai brani Malaika e Pata Pata della cantante sudafricana Miriam Makeba.
Nella seconda parte del laboratorio si sono analizzate due canzoni italiane.
Le signorine da marito è un esempio di una canzone da spettacolo leggero, in cui le donne vengono rappresentate in modo frivolo e superficiale.
Dirindina la malcontenta è invece una ninnananna della tradizione popolare italiana che vede la protagonista della canzone vittima di violenze domestiche.
Una volta ascoltati i due brani (scarica Le signorine da marito), le partecipanti sono state invitate a riscrivere le canzoni secondo l’ottica di genere, sulla base dei loro ricordi, suggestioni o esperienze personali.
Il prossimo appuntamento sarà sabato 12 giugno al Borgo Medievale e avrà come tema “Tabboulè, bagnacauda e pollo d’oro. Dalle ricette medievali alla cucina multietnica dei nostri giorni”.
Leggi i testi e guarda le foto a cura di Brunella Pernigotti e Carla Massimetti di Badnightcafè
“Dirindindina la ben serena,
babbo lavora, la mamma va fuori a cena,
babbo di sera stira, mamma il bucato ritira,
babbo prepara il tavolo, mamma cucina il cavolo,
babbo organizza una gita, forse in montagna, al mare o al lago…
Evviva!!
Ora il bimbo dorme, domani chissà…
La storia sarà infinita!!”
“La mamma vuol spiegar come s’acquista un buon partito.
Cercandone uno da sposar vedon l’uomo da capo a piè
e un buon serpente è preferito.
Le porta ai balli in società e non fan nascere un malor
e sembra inver dei freschi fior .
Mamma tribola giorno e notte
va malcontenta, urla e piange
babbo mangia e beve… ma quando smette!”
“La mia mamma è molto dolce, ha avuto sei figli.
Mio padre sempre lavora
esce al mattino, torna al pomeriggio.
Fa un lavoro difficile, il taglialegna
mia mamma è casalinga
si sveglia sempre al mattino
alle sei e prepara la colazione.
Per fortuna mia mamma non ha sofferto per il matrimonio.
La sofferenza di mia mamma è che sono lontana da lei.”
“Io vivo come tutte le donne al mondo, sono mamma di tre bambini.
Mi piace vivere in Italia però mi manca la mia famiglia.
Perché io sono da sola in Italia con mio marito. Ho qualche amica della Tunisia o marocchine.”
“Io lavoro a casa mia con i miei bambini. Faccio le cose che vuole senza problema.
Invece il povero papà lavora fuori, sotto il controllo del capo, e deve lavorare in ogni momento, e deve portare i soldi per vivere.
Ma il mio lavoro è più difficile perché lavoro ventiquattro ore su ventiquattro.”
“La sottana di mammà non è più attuale,
ma la ricerca del buon partito è sempre valida.”
“Babbo mangia le polpette che mamma lascia nel forno.
Mamma oggi è andata a scuola
babbo adesso le dà una mano.”
“Io sono contenta di trovarmi in Italia, però mi manca la famiglia.
Non ho la mamma, perché è morta e mi ha lasciato da sola.
Però ci sono mio padre e mio fratello.
Ma la vita qui è molto bella. L’Italia è bella e grande
e adesso ho gli amici di scuola e delle brave maestre.
Ho dimenticato la famiglia con questi amici.”
“Io adesso mi trovo bene,
la vita in Italia è felice.
Mio marito è italiano. Vivo con lui e nello stesso tempo mi sento come un’italiana.
Abbiamo due culture diverse, però andiamo d’accordo. Non ho trovato difficoltà nel vivere con lui perché abbiamo i caratteri uguali e, in fondo, la cultura non è poi così diversa.”
“Questa storia il bimbo ha raccontato alla sua famiglia.
La mamma tribola giorno e notte
al contrario il papà mangia e beve il vino, non lavora.
La fine è triste.
Il papà le dà la morte e la mamma piange.”
Annabella la fringuella:
“Annabella la fringuella
canta tutto il dì
volteggiando nella gonnella
fa dire sempre sì.
Molti uomini la vorrebbero
senza fatica alcuna
ma non si accorgerebbero
di perdere la luna.”
Ninna nanna:
“Mio dolce sole
chiudi gli occhi
e sogna, sogna.
Sogna una stella
Che ti cura
e ti fa bella.
Sogna la luna
e poi un sogno
di fortuna.
Un sorriso
Che ti porta
In Paradiso.
Dormi dormi
fa’ la nanna
mio tesoro.”
“Dirindina la donna attenta
babbo l’aiuta e la mamma canta.
Babbo va a far la spesa
mamma termina una sorpresa.
Babbo mangia il buon pranzo
mamma finisce le faccende
babbo riposa dopo il vino
mamma gli si stende vicino.
Babbo mangia le frittelle
Mamma gliene canta delle belle.
Babbo la sera lava i piatti
mamma gioca col “cittino”.
Babbo cerca di scappare
ma mamma lo chiama e lo fa tornare.
Babbo si siede e la guarda attento
mamma sorride e lo stringe al petto”.