Gli incontri con le autrici e i partner CLM SalTo25
Scritto da Segreteria il 18 Maggio 2025
ANGI – Zhejiang Pavillon
Promosso dall’Assessorato al Commercio di Zhejiang (Repubblica Popolare Cinese) in collaborazione con ANGI – Associazione Nuova Generazione Italo-cinese, il 16 maggio è stato inaugurato il bellissimo Pavillon ospitato quest’anno nei padiglioni del Lingotto. Un’occasione per presentare la reciprocità della traduzione letteraria Cina-Italia, ma anche la cultura e le tradizioni librarie quali la “rilegatura squame di drago” o l’evoluzione dell’arte in bronzo, senza dimenticare le opportunità offerte alle aziende europee nel settore. A coordinare la cerimonia e l’accoglienza, è stato Chen Ming, che non ha mancato di presentare il Concorso Lingua Madre e la collaborazione di lunga data che lega il progetto all’associazione ANGI di cui è presidente. In particolare, l’evento è stato motivo d’incontro con Jie Chen – direttrice di Digital Publishing Research Center, School of Literature della Zhejiang University e University Press – che si è dimostrata molto interessata alle antologie CLM e all’intera attività svolta nel mettersi in relazione con le donne migranti e “non più” straniere. Soprattutto in considerazione dell’attività seguita dall’Università nell’ambito della traduzione di testi italiani in cinese. È quindi seguito uno scambio di omaggi tra Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM, che ha donato alcune delle annuali antologie Lingua Madre, e Jie Chen che ha ricambiato con l’ultimo volume realizzato dal dipartimento The road of life.
Incontro con Irina Turcanu
Manca il sole ma si sta bene lo stesso (Marsilio) è il primo romanzo dell’autrice CLM Irina Turcanu. A parlarne insieme a lei, venerdì 16 maggio, Silvia Rosa che già aveva collaborato con il Concorso per presentare la raccolta Confine donna. Poesie e storie di emigrazione (Vita Activa Nuova) in cui è incluso un testo della stessa Irina Turcanu.
Cielo e freddo, adattamento e abitudine, nostalgia, fata: queste alcune delle parole intorno alle quali si è sviluppata la discussione che ha intrecciato la trama del romanzo e gli aneddoti autobiografici della scrittrice. La sua protagonista lascia la Romania da bambina e l’immagine che ha dell’Italia è quella di un Mediterraneo estivo o dei giochi televisivi. Si scontra con la realtà perché quella che ha voluto rappresentare – ha detto Irina Turcanu – «è l’Italia che non c’è nella sua immagine. Un’Italia che è difficile e che non si comprende».
La sua è una scrittura forte, precisa, che riflette sulla struttura culturale che sta dietro sia alla cultura e alla lingua italiane che a quelle romene.
Una scrittura che permette – all’autrice come alla sua protagonista – di vivere diversamente la solitudine e la maturazione.
Le parole tra noi leggere. Quattro autrici raccontano la loro leggerezza
Un incontro per partire da sé interpretando il tema di SalTo25 che ha visto protagoniste sabato 17 maggio alle 18 in Arena Bookstock Cristina Comencini, Sara De Simone, Greta Olivo e Lidia Ravera. In collaborazione con SeNonOraQuando? Torino e moderato da Milena Boccadoro, l’evento ha ripreso il format del collaudato ciclo Donne 20/80+ che l’associazione organizza da tempo. Un’occasione per condividere storie ed esperienze tra generazioni: a ogni appuntamento diverse narratrici, una per decade dai 20 anni in su, leggono un loro racconto ispirato allo stesso tema comune che fa da filo conduttore. Le ospiti si sono quindi confrontate sulle “parole leggere” evocate dal Salone del Libro di quest’anno attraverso brevi testi costruiti con ricordi, successi o insuccessi, sfide vinte o perse, affrontate in prima persona e tinti d’ironia. Ogni voce diversa, ma tutte hanno trasmesso forza e passione. Nel programma Donne 20/80+ è stato ora coinvolto anche il Concorso Lingua Madre: a partire da giugno 2025, infatti, prenderanno parte agli incontri – che si svolgeranno a Flashback Torino – anche le autrici CLM.
Scrivere in diaspora, tra identità e resistenza
Sabato 17 maggio è stato presentato in anteprima Controverse. Scrivere in diaspora, poetiche del divenire (Capovolte), a cura dell’autrice CLM Ubah Cristina Ali Farah e Livia Apa. La raccolta nasce da una serie di interviste informali a Gabriella Ghermandi, Espérance Hakuzwimana, Wissal Houbabi, Djarah Kan, Gabriella Kuruvilla (a sua volta autrice CLM), Kaha Mohamed Aden, Stella N’Djoku, Igiaba Scego, Nadeesha Uyangoda – tutte artiste e scrittrici con appartenenze multiple che si sono interrogate sulla propria posizione, nel panorama letterario come nel proprio spazio di lotta. «Un dialogo tra due generazioni di donne, autrici e voci in diaspora, che ancora troppo spesso si tende a etichettare come categoria “altra” nel vasto universo editoriale italiano» recita infatti la quarta di copertina.
Con la moderazione di Nicola Biasio, all’incontro erano presenti Wissal Houbabi, Gabriella Kuruvilla, Stella N’Djoku e Igiaba Scego che hanno condiviso ricordi e posizionamenti personali perché, prima di voler fare letteratura, lo scopo del testo è proprio quello di dare una testimonianza. La donna nera nell’arte è ancora troppo spesso un oggetto di consumo, una moda del momento, un token. Ecco per esempio perché Gabrella Kuruvilla ha raccontato di come è stata catalogata da altri come “scrittrice migrante” – «un termine che ci sta addosso amaramente» – quando lei pensava solamente di scrivere dei propri genitori, e non della “prima generazione”. «Non mi sentivo di seconda generazione come invece mi dicono. E al contrario, avendo la madre italiana e il padre indiano, altre volte non vengo neanche considerata abbastanza indiana».
Ci si deve muovere purtroppo tra due opposti, la categoria pornografica e quella politica.
Alcune delle foto sono di Capovolte edizioni.
Vita Activa Nuova e SIL
Tra gli stand del Lingotto anche l’incontro nell’area dedicata al Friuli Venezia Giulia tra Clàudileia Lemes Dias e Gabriella Musetti parte della SIL – Società Italiana delle Letterate, come anche Daniela Finocchi, e fondatrice insieme ad altre della casa editrice Vita Activa Nuova. Un catalogo, quello dell’editrice, che si ispira alle parole di Hannah Arendt sulle potenzialità dell’essere umano da cui «ci si può attendere l’inatteso», infatti «è in grado di compiere ciò che è altamente improbabile». Una operazione culturale con finalità di orientamento e diffusione di una cultura critica, aperta, libera, inclusiva e socialmente utile in quanto fondativa di valori comuni, ovvero “messi in comune”. Il femminismo come luogo e punto di osservazione della realtà contemporanea, quindi, la memoria delle scritture dimenticate e lo sguardo al futuro per cogliere esperienze in divenire. La bellezza come stella polare da seguire.
Conversazioni sul futuro
Sabato 17 maggio nello stand della Regione Puglia l’associazione Diffondiamo idee di valore ha presentato la rassegna Nel frattempo e la dodicesima edizione di Conversazioni sul futuro, che collabora, ormai da anni, con il Concorso Lingua Madre. Dal 16 al 19 ottobre, a Lecce, il festival proporrà un ricco programma di tal, monologhi, spettacoli, proiezioni, laboratori e una sezione dedicata all’infanzia e a tutta la famiglia.
«Se le persone non si incontrano le cose non succedono». Con queste parole Gabriella Morelli, presidente dell’associazione Diffondiamo idee di valore e direttrice artistica di Conversazioni sul futuro, ha spiegato come il programma del festival sarà strettamente connesso con l’attualità e con ciò che accade nel mondo. Ribadendo questo approccio, Annalisa Camilli, giornalista Internazionale, ha sottolineato l’attenzione che da sempre il festival riserva ai conflitti e alle crisi del nostro tempo, rivolgendo uno sguardo aperto sul mondo: «È complicato prevedere il futuro ma è anche vero che, se si seguono le cose nel corso del tempo, non è così difficile comprendere l’attualità». Anche Daniela Finocchi, ideatrice CLM, ha rimarcato l’importanza dei temi che Conversazioni sul futuro affronta ogni anno, temi che si legano in particolar modo al progetto Lingua Madre, attraverso una partnership ormai consolidata.
Tra gli altri interventi, la sociolinguista Vera Gheno ha evidenziato la dimensione affettiva che può nascere nel tempo attorno ad appuntamenti culturali, affermando che«tra i tanti festival che attraversano l’Italia, alcuni con il tempo diventano famiglia e Conversazioni sul futuro è uno di questi»; Marino Sinibaldi, saggista, ideatore e conduttore del podcast Timbuctu, ha, invece, espresso la propria fiducia in spazi di riflessione, come quello del festival, di fronte a «una repubblica allarmata e colpita dai traumi profondi della pandemia e dell’emergenza ecologica che reagisce solo sul piano delle emozioni e non più su quello delle opinioni».
A concludere l’incontro i saluti dell’ufficio culturale dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, paese ospite di questa edizione del Salone del Libro, portati da Babs van Lieshout che ha evidenziato con entusiasmo il legame tra letteratura olandese e italiana, ringraziando per l’opportunità di poter portare «un po’ di Olanda a Lecce» attraverso i tre saggisti che saranno ospiti del festival.