Due approcci alla vita Intervista ad Amal Oursana su Rai Radio 1
Scritto da Segreteria il 15 Gennaio 2024
di Elena Pineschi
A Modena Rahhal si è sentito come un liuto senza corde, un poeta senza parole. […] Per Fatna Modena è la nuova casa, la sua rivincita. Una città rossa con storie di partigiani alle spalle, le industrie, il movimento femminista. Lei ci ha trovato ascolto e aiuto.
Questo è un passaggio del racconto dell’autrice CLM Amal Oursana andato in onda su Rai Radio 1 domenica 14 gennaio. Il programma Spaziolibero Radio, condotto da Simonetta Ciarapica, ha infatti ospitato la vincitrice del Premio Speciale Giuria Popolare al XVIII CLM e Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del progetto.
La puntata si è concentrata proprio sulla differenza di atteggiamento e sentire tra il protagonista e la protagonista che si fanno domande sulla loro scelta migratoria e sui vari spostamenti che hanno fatto compiere ai tre figli – dal Marocco, alla Francia, all’Italia. «Sono due fotografie di due adulti, genitori. Ci parlano della loro interiorità: di come si svegliano alla mattina e da quali ansie e pensieri sono attraversati» ha commentato Amal Oursana.
Da una parte il marito che si rassegna alla vita in Italia e soffre per il lavoro da operaio, per la mancata educazione tradizionalista ai figli, per la sensazione di essere “un immigrato” tagliato fuori.
Dall’altra Fatna che sceglie in prima persona di trasferirsi a Modena, vive una grande accoglienza femminista e rimane legata alla sua profonda fede, la quale passa anche attraverso la natura. Ha spiegato ancora Amal Oursana: «La protagonista nel finale abbraccia una quercia in cui riconosce la grandezza della creazione e questa è ovunque, non cambia. Così lei non si perde. È proprio la differenza tra il maschile e il femminile».
Come in tutti i suoi testi l’autrice si ispira alle scene quotidiane della sua famiglia e vuole rivolgersi soprattutto alle e ai giovani che vivono la coesistenza di due radici identitarie, lingue, tradizioni, religioni diverse.
Temi che legano tanti racconti dell’antologia Lingua Madre Duemilaventitré. Racconti di donne non più straniere (Edizioni Seb27) che – ha concluso Daniela Finocchi – diventa per questo una «narrazione corale in cui non ci sono né vittime né eroine. Per sottolineare l’importanza della relazione, per ribellarsi a un futuro assegnato in patria o altrove come dimostrano anche le parole di Amal Oursana».
La trasmissione si può riascoltare qui su RaiPlay Sound.