Appuntamenti

Una rete tra donne Le autrici CLM al “Festival delle Migrazioni”

Scritto da Segreteria il 15 Settembre 2025

di EP

«Il Concorso Lingua Madre è come una rete: è composta di fili verticali e orizzontali che si intersecano. Quelli verticali sono quelli delle nostre identità di autrici, che rappresentano il tempo e le memorie, quelli orizzontali sono quelli che si creano tra noi».

Così ha esordito Marta Valls – vincitrice del Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo della XX edizione CLM – al consueto evento organizzato dal progetto nell’ambito del Festival delle Migrazioni, che si è svolto sabato 13 settembre a San Pietro in Vincoli a Torino. Insieme a lei anche Loranda Domi – che ha vinto il Terzo Premio nella medesima edizione – e Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del Concorso, che ha condotto l’incontro. A introdurre il dialogo Enza Levatè di Almateatro, realtà da sempre vicina al Concorso, selezionata quest’anno nella sezione fotografica con l’opera collettiva Femminismi senza confini.

Le opere delle ospiti presenti compongono, insieme a quelle delle altre autrici selezionate, la nuova antologia Lingua Madre Duemilaventicinque. Racconti di donne non più straniere in Italia (Edizioni Seb27) presentata in anteprima per l’occasione. La copertina mostra, infatti, anche Alina’s letter, la fotografia con cui Marta Valls ha vinto, mentre all’interno è presente il racconto La mia voce è casa di Loranda Domi.

Per entrambe le autrici la complessità è stato un punto di arrivo e poi di nuova partenza: la scelta di mettersi in relazione, di non accettare risposte preconfezionate, le ha portate a nuove consapevolezze non senza sofferenze.

«Anche a distanza di tanti anni ricordo il buio e il freddo della traversata in barca da Durazzo a Bari» ha raccontato Loranda Domi che all’età di 7 anni ha lasciato l’Albania. “Lasciato” nel vero senso della parola visto che per molto tempo non ha avuto la possibilità di tornarci, né di parlare la sua lingua madre. L’albanese andava evitato, dimenticato, taciuto secondo i suoi genitori, per imparare invece l’italiano. Un’amputazione che ha generato appunto dolore per lei ma anche nuove possibilità quando ha riscoperto la sua lingua in età adulta. Una lingua che ha potuto diventare casa e accettazione.

Anche per Marta Valls tutto parte da una ferita, che è poi quella che indaga nelle sue opere. Oltre al significato della foto vincitrice, l’autrice ha anche presentato il suo nuovo progetto, nato proprio grazie all’incontro con il Concorso: la conduzione di diverse interviste con donne migranti che la porterà a rappresentare queste donne attraverso due scatti, uno che rappresenta quello che si sono lasciate alle spalle e uno quello che hanno trovato nel paese che le ha accolte.

Sebbene provengano da paesi diversi, si tratta di esperienze che avvicinano le donne per il «modo che hanno di vivere gli eventi – come ha affermato Daniela Finocchi – e, in sintesi, di appartenere alla stessa specie, come scriveva Carla Lonzi».
È anche da questo approccio che nasce il volume Pagine di pace. Pensieri, scritti, pratiche di donne (iacobellieditore), frutto delle ricerche del Gruppo di Studio CLM. Una raccolta di saggi, ma anche racconti e poesie che si interroga sulla posizione delle donne nei conflitti e sulle strategie che si possono mettere in atto per superarli. «Non si tratta di azioni che vogliono escludere gli uomini, ma anzi coinvolgerli in proposte altre – ha continuato Daniela Finocchi – perché, citando Chiara Zamboni, “Antigone propone che le leggi siano orientate da amicizia, filia, amore. Dal desiderio, piuttosto che dalla necessità”».