Retrospettiva Il primo booktrailer delle antologie
Scritto da Segreteria il 07 Luglio 2025
Nel 2009 venne realizzato il primo booktrailer delle antologie Lingua Madre, poi presentato il 16 maggio in occasione della premiazione al Salone del Libro, allora Fiera Internazionale del Libro di Torino.
Erano i primi anni in cui questa nuova forma di promozione attraverso le immagini si affacciava sulla scena editoriale italiana. Rappresentava, a seconda dei casi, una trasposizione fedele dei passi salienti dell’opera letteraria interessata o una drammatizzazione simbolica dei contenuti della stessa.
Proprio come un trailer cinematografico, nasceva per stimolare la curiosità di lettori e lettrici, catalizzandone l’attenzione e invogliandoli a saperne di più.
Ecco così che le prime tre antologie che raccoglievano i racconti selezionati del Concorso Lingua Madre diventarono protagoniste in un insieme di immagini, suoni e parole che ne sintetizzavano il contenuto e i valori. A dimostrazione di come il CLM sia sempre stato un progetto in costante divenire, che ha saputo evolversi e aggiornarsi negli anni.
Dietro a tanti racconti diversi c’è una sola storia – si legge nel comunicato stampa di presentazione – più grande ed importante. Il percorso della migrazione al femminile è difficile e richiede forza e coraggio, ma non è solitario, le difficoltà sono condivise e comuni per tutte le sue interpreti. Nell’affrontare la sfida non si è sole in un paese straniero, le proprie paure sono le paure di molte, la sfida si può vincere e in molte l’hanno già vinta.
L’idea su cui si fonda il booktrailer di Lingua Madre è questa. Non illustrare uno o più racconti isolati, ma esprimere con le immagini la necessità di considerare queste storie come un unico affresco da vedere nella sua totalità, mostrando l’elemento comune a tutte, l’importanza della condivisione, la consapevolezza di costituire una comunità.
Nel video si alternano storie di donne di diverse nazionalità che, almeno all’inizio, sembrano distanti. Una delle protagoniste appare ancora, davvero straniera, un elemento estraneo nell’inquadratura come nel mondo in cui si muove, circondata dal rumore di fondo di una realtà indifferente e incomprensibile.
Le immagini che la ritraggono sono secche e spezzate, i colori freddi. Dall’altra parte ci sono le donne che la sfida l’hanno vinta e che sanno di non essere più sole. Le luci che le avvolgono sono più morbide, i movimenti della macchina da presa più dolci. I suoni sono quelli di una musica in crescendo, che mostra la realtà sotto un’altra luce: hanno compiuto un percorso difficile, sono entrate nei riti e nei ritmi del luogo che le accoglie, portando in cambio quelli della loro identità e delle loro radici. Sembra esserci un abisso fra la prima donna e le altre, sia nelle loro storie, sia nelle immagini e nei suoni con cui il booktrailer le racconta. Sembrano tante storie slegate, ogni donna ha la sua vita e nessuna sembra conoscersi.
Ad unirle un fiore di magnolia. Un fiore bianco, giunto in Europa dall’America centrale, che gli europei credevano fragile e delicato ma che dimostrò di poter mettere radici anche in climi ostili e diversi da quello d’origine. Le donne che ce l’hanno fatta lo mostrano e lo tengono con sé, quasi a simbolo di ciò che sono state in grado di diventare: ma è solo quando anche la prima donna lo trova e lo raccoglie, capendo di non essere sola, che tutte le storie si uniscono e ha senso raccontarle.
Non ha senso vincere una sfida se questa vittoria non serve a condividere e ad aiutare chi ancora sta lottando. Un gesto semplice, come donare un fiore, diventa un gesto di vicinanza e sostegno: nel momento in cui la donna lo raccoglie, ai rumori sconnessi di una realtà ostile può sostituirsi la musica e l’armonia che faceva da colonna sonora alle altre storie. La magnolia è simbolo di dignità e perseveranza, è una rivendicazione di forza. Condividendolo, le donne possono mostrare che ciò che sembra destinato al peggio può trasformarsi in qualcosa di positivo, se c’è la consapevolezza di non essere sole, la fiducia, la relazione, se vite lontane si legano l’una all’altra.
Ti regalo un fiore di magnolia.
Perché all’inizio pensavano tutti che fosse una pianta delicata.
Ma non era così.
La magnolia ha viaggiato molto e ora vive in tutti i giardini.
Il mio regalo per te significa dignità e perseveranza.
Questo il messaggio che scrive una delle protagoniste sul diario e questo è il messaggio che giungerà alla donna che raccoglierà il fiore.
Il booktrailer fu realizzato da idd.produzioni, a cura di: Davide Cerreja Fus, Alice Drago, Matteo Fresi, Umberto Ledda, Francesca Mautino con la supervisione di Daniela Finocchi e le musiche di Andrea Di Salvo.
Parteciparono con generosità alla realizzazione – mettendo anche a disposizione per le riprese le proprie abitazioni – le autrici del CLM: Dragana Babic, Francesca Carnevali, Xiaoying Hu, Dorcas Mpemba, Sara Rossino.
Altre riprese furono realizzate presso il Ristorante Chen Lon che accolse il progetto con gentile ospitalità.
Il booktrailer partecipò per la prima volta nel 2010 al Festival Piemonte Movie e venne proiettato al Cinema Centrale di Torino il 5 e il 7 marzo dello stesso anno. Fu poi ospitato da molti altri festival, giungendo spesso tra i finalisti.