Tra lingua madre e lingua matrigna Lorena Carbonara ad "Accenti Festival"
Scritto da Segreteria il 04 Luglio 2023
Il Concorso Lingua Madre ha preso parte alla prima edizione di Accenti Magazine International Festival of Arts, che si è svolto dal 28 giugno al 1 luglio 2023, ospitato dall’Università della Calabria a Rende. A idearlo il gruppo di ricerca canadese di Accenti Magazine per indagare e celebrare le peculiarità con cui ogni lingua viene arricchita tramite i fenomeni migratori.
Lorena Carbonara, autrice e docente del Gruppo di Studio CLM, è intervenuta il 29 giugno con il panel Lingua madre, lingua matrigna: nuovi accenti delle donne nel panorama culturale italiano, che ha approfondito l’ambivalente rapporto tra idioma d’origine e quello acquisito secondo la prospettiva dirompente dello sguardo femminile.
Attraverso la lettura di racconti pubblicati nelle antologie Lingua Madre. Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27), sono stati affrontati temi quali il legame tra linguaggio e identità nonché la relazione con la propria madre tra origini e lingue di appartenenza che possono essere differenti.
Ecco il resoconto di Lorena Carbonara:
Partendo dal titolo del festival, The many accents of Italy in the world, il mio intervento ha proposto una lettura dei molti accenti dell’Italia in Italia.
“Accenti” qui assume una connotazione non strettamente linguistica, ma diventa metafora delle identità multiple.
In un paese che pare vittima di un’amnesia storica – dimentico del lungo passato di emigrazione testimoniato dai partecipanti a questo festival (figlie e figli, nipoti, parenti di emigrate ed emigrati italiane/i in Canada) – è necessario parlare di immigrazione, di immigrazione femminile in particolare. Un paese in cui ancora chi nasce da genitori stranieri resta straniera o straniero.
Ho quindi introdotto le tematiche del Concorso, parlato della sua storia, dei progetti collaterali, del Gruppo di Studio, dei partner e ho condotto la lettura di due racconti legati al tema della lingua: Essere in italiano di Amàlia Lombarte del Castillo [Spagna] e Bulbus di Eda Özbakay [Turchia-Germania]. Il pubblico ha molto apprezzato la potenza evocativa degli scritti, la creatività nell’uso della lingua italiana, la testimonianza di un’Italia autentica, attuale, nuova, viva.