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Letture al femminile Il reading finale di Lèggere leggeri

Scritto da Segreteria il 15 Maggio 2023

Letture tratte da testi di Elsa Morante, Gianni Rodari, Italo Calvino, Chandra Livia Candiani ma anche composizioni delle stesse partecipanti, che queste hanno voluto condividere con il pubblico. Un reading emozionante quello che ha chiuso, nell’ambito dell’Arte della Persona Fest, il laboratorio Lèggere leggeri, curato da LabPerm sull’Arte dell’Attore, in collaborazione con il CLM. Sul palco anche le autrici del Concorso Lala Hu, Natalia Marraffini, Miriam Tahri e Nunzia Scarlato.

Un recital tutto al femminile, che ha restituito il percorso del laboratorio di lettura ad alta voce condotto da Natalia Sangiorgio, sviluppato tra esercizio, sperimentazione e pratica. Un percorso completo, come sottolinea Lala Hu, che ha dato spazio anche alla creatività, mettendo a fianco dei testi di notissime autrici e autori, anche quelli delle stesse partecipanti, che se li sono scambiati e “ognuna di noi ha messo un po’ di se stessa nello scritto dell’altra, scoprendo spesso punti in comune”.

“La lettura a voce alta è un dono condiviso – continua Lala Hu – il percorso Lèggere leggeri (anzi Lèggere “leggère” dato che le mie compagne di viaggio erano tutte donne), durato circa quasi tre mesi e conclusosi con il reading aperto al pubblico, è stata un’esperienza arricchente e stimolante. In particolare, mi ha insegnato a gestire meglio il tempo/ritmo e anche ad interpretare l’emozione scaturita dai testi con sfaccettature differenti. Durante il corso, ci siamo cimentate nella lettura di testi di autori italiani come Calvino, Pirandello, Rodari, Morante e altre, ma anche di testi scritti da noi lettrici. Per esempio, il mio racconto In cerca di una Heimat, col quale avevo vinto il secondo premio al Concorso Lingua Madre nel 2021, è stato letto da Giulia. È stato buffo scoprire di avere con lei alcuni punti in comune: anche Giulia ha un legame stretto coi suoi nonni, come racconto nel mio testo, e anche lei, come me, opera nell’ambito accademico. Inoltre, fra qualche mese, Giulia partirà per la Cina per recarsi a Pechino proprio nell’università dove ho trascorso un periodo molto importante della mia vita. A conclusione di questo percorso, posso dire che leggere a voce alta rappresenta un dono che si condivide con le persone che ascoltano, con cui si stabiliscono connessioni inaspettate, e anche con le autrici e gli autori di epoche passate, i cui testi prendono nuova vita interpretati da lettrici e lettori attraverso la propria personalità”.

“Se dovessi descrivere cosa è stato per me Leggere leggèri  – dice Miriam Tahri – userei tutti gli aggettivi della meraviglia. Prima di cominciare il percorso mi aspettavo di imparare le tecniche della lettura ad alta voce, e senza dubbio è stato cosí, ma è stato un viaggio dolce e quasi naturale, che non ha mai ceduto all’ossessione perniciosa per i tecnicismi. Leggere “leggère” è stato molto di più. La passione e la capacità di Natalia ci hanno permesso di progredire a piccoli passi, lezione dopo lezione, caposaldo dopo caposaldo, a partire dal rispetto per la punteggiatura fino al rispetto per noi stesse: l’obiettivo – mi sono accorta, fin dalla prima lezione – non era solo quello di imparare, ma anche di fare esperienza, di divertirci nel pieno rispetto delle nostre peculiarità individuali. Il risultato è stato quello di creare un gruppo appassionato, genuino e felice di condividere la stessa passione in maniera corale. Credo di poter affermare, senza paura di essere smentita, che questa esperienza ci ha permesso di scambiarci reciprocamente pezzi interi delle nostre esistenze. L’emozione nel sentire ascoltato un proprio testo, letto e interpretato da un’altra donna, è stato un regalo senza eguali. Ho visto le mie parole maneggiate come si maneggia il cristallo. Ho pianto nel vedere un’altra donna emozionarsi di fronte alle mie parole. Ho indossato a mia volta tutta l’anima che ho potuto nel leggere il testo di un’altra scrittrice. Tutte diverse, con età e professionalità distinte, ci siamo scoperte tessitrici di un intreccio che parla la lingua del sogno, della malinconia, dell’ironia. Il tema della fluidità mi ha lasciato questo: essere sicura che laddove finisce (la lettura) di una, comincia l’altra, come fossimo un unicum, pezzi di un mosaico che hanno bisogno l’uno dell’altro per creare un’immagine armonica. In ultimo, è impossibile non notare la forza dirompente che ha avuto questo gruppo di donne curiose e ambiziose di costruire insieme qualcosa di nuovo: che sia così, sempre. Per tutte le donne che creano arte, bellezza e alleanze senza nemmeno saperlo. È stato un viaggio bellissimo. Grazie a tutte le persone che lo hanno permesso”.

“Leggere ad alta voce è un’emozione sempre intensa e vera – precisa Nunzia Scarlato –  nel corso condotto da Natalia Sangiorgio si sono incontrati femminili diversi per età, esperienze ed origini. Questo ha reso gli incontri più sorprendenti e il percorso, tenuto saldamente nelle mani dell’estrosa ma determinata conduttrice, ha messo in luce a volte capacità e talenti inattesi. Grazie anche alle mie compagne per la disponibilità, la forza e la dolcezza condivisa”.

“Scopro sempre più me stessa da quando sono entrata a far parte delle iniziative in cui mi coinvolge Lingua Madre – sottolinea Natalia Marraffini – quest’anno ho avuto l’occasione di seguire il corso dedicato alla lettura ad alta voce della Libera Università sulla Persona in Armonia. L’insegnante Natalia Sangiorgio ha condotto un gruppo eterogeneo di donne alla scoperta della propria voce all’interno della lettura. Ci ha proposto testi di scrittrici e scrittori italiani sfidandoci con giochi sul ritmo, sul tempo e con tipologie testuali differenti. Alla fine abbiamo messo in scena un reading fuori dal comune scomposto e bizzarro, comico e commovente. In questo percorso ognuna ha lavorato su di sé, sui propri punti di forza e su quelli da migliorare. È stata un’occasione di crescita che mi ha permesso di affinare tecniche e conoscenze sulla lettura ad alta voce dopo aver già registrato un podcast e trasformato i miei racconti in audio-racconti. Il reading finale davanti al pubblico mi ha fatto capire che questa connessione tra scrittura, lettura, voce e pubblico è qualcosa che mi appartiene profondamente e che voglio approfondire. Questo corso mi ha permesso di partecipare al mio primo reading come lettrice, ma non sarà l’ultimo”.

Non manca il commento di Natalia Sangiorgio, docente di Lèggere Leggeri della L.U.P.A. Libera Università sulla Persona in Armonia, a conclusione del percorso: “Ho constatato con meraviglia che ciascuna delle partecipanti leggeva in modo diverso rispetto al giorno del nostro primo incontro. Ho visto che questo cambiamento è stato il frutto di un piccolo cambio interiore per ciascuna di loro: c’è stata chi si è lasciata andare ad esprimere la propria più sana “follia”; chi sembrava una bimba schiacciata dal sistema scolastico e si è rivelata una donna simpatica ed empatica; chi era preda dell’ansia e non poteva mai stare ferma, ha trovato pace nella stasi e nell’ascolto… Sono avvenute delle mutazioni a livello individuale e progressivamente si è creato un poetico gruppo di sole donne che prendono l’una i panni dell’altra. Tutto questo è avvenuto dedicandosi esclusivamente alla pratica concreta della lettura ad alta voce. Direi che è stato raggiunto l’obiettivo della L.U.P.A. di creare opere di Arte della Persona!”.

Ecco le foto a cura di Sara Saccotelli e del Concorso Lingua Madre.