Mostra Exodos L'incontro con le autrici CLM
Scritto da Segreteria il 03 Febbraio 2017
Immagini vere, dirette, cariche di vita, volti, storie, umanità. Sono quelle della mostra Exodos – rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione in esposizione fino al 24 febbraio 2017 presso il Palazzo della Regione Piemonte a Torino, nell’ambito della quale ieri è stato organizzato l’incontro Migrazioni: femminile, plurale: un dialogo tra le vincitrici del Concorso Lingua Madre 2016 Luisa Fernanda Guevara e Jacqueline Nieder, l’ideatrice del Concorso Daniela Finocchi e l’Assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte Monica Cerutti.
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L’Assessora Cerutti ha introdotto l’appuntamento sottolineando la necessità di valorizzare e modificare l’informazione sui temi della migrazione e di continuare a lavorare sulla conoscenza reciproca, così come ha fatto il Concorso Lingua Madre in tutti questi anni. Daniela Finocchi, dopo aver presentato il progetto e averne messo in evidenza le peculiarità e gli obiettivi, ha dato la parola alle autrici, alle voci e alle storie delle protagoniste di questi esodi – fisici e simbolici – che la mostra, realizzata dall’Associazione Allievi del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”, vuole far conoscere attraverso la fotografia.
“La possibilità di raccontare e dare spazio al proprio io femminile è molto importante per le donne che migrano, a me ha dato la possibilità di sentirmi parte di una comunità”. Con queste parole Luisa Fernanda Guevara – vincitrice del Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo XI Concorso Lingua Madre con la fotografia “Fascio di luce” – ha raccontato se stessa al pubblico dell’incontro. Lo ha fatto anche attraverso la lettura del racconto “Al otro lato del rio” con cui ha partecipato nel 2015 al Concorso e nel quale esprime intensamente e metaforicamente il vissuto di chi parte e ricorda con nostalgia la propria terra d’origine.
Insieme a lei, Jacqueline Nieder che ha definito la sua un’anima migrante; ne ha parlato attraverso aneddoti personali, storie “ricevute” dalle persone incontrate e che abitano la sua scrittura – come la tata croata protagonista del racconto “Eleonora”, premiato per la sezione speciale Donne Italiane lo scorso anno –, e ha ricordato che siamo tutte/i frutto di contaminazioni, tutte/i figlie/i di migranti.
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