Per ricordare...
Scritto da Segreteria il 25 Novembre 2014
Il 25 novembre è la data scelta dalle Nazioni Unite per ricordare a tutto il mondo il crimine del femminicidio. La data è stata scelta nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal, assassinate il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana, durante il feroce regime di Rafael Leonidas Trujillo.
Il Concorso Lingua Madre ricorda la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne attraverso le parole delle autrici e si unisce alle tante manifestazioni e iniziative organizzate nella giornata di oggi per sensibilizzare sul tema l’opinione pubblica.
Sidra Tehseen Amjed (Pakistan) Il prezzo di un Sogno… un pugno di vita in Lingua Madre Duemilatredici, Seb27: “Mi tornò alla mente il giorno in cui persi tutto, perfino il significato del mio nome Muqaddas, “purezza”; ancora adesso il mio corpo odora del tradimento che fui obbligata a subire.”
Marina Pejic (Serbia) AMANET in Lingua Madre Duemilaotto Edizioni Seb27: “Il padre di Nazmija una volta compreso che il suo malore era causato dal parto era corso a casa a prendere il fucile d’ordinanza e, tornato al pronto soccorso, lo aveva puntato sulla tempia di lei costringendola così a disconoscere il neonato. Poi l’aveva fatta alzare dal letto e a calci l’aveva costretta ad andare avanti a gattoni. Nello stesso tempo con il calcio del fucile picchiò la moglie fino a quando non arrivarono i poliziotti…”
Celia R. Caputi Daileader (USA) L’ago della bussola in Lingua Madre Duemilatredici-Racconti di donne straniere in Italia, Seb27: “Nell’ascensore dell’ospedale, accanto al corpo comatoso di sua moglie, mio padre scherzava istericamente con gli infermieri. Gli infermieri guardavano fisso davanti a loro – rigidi – testimoni riluttanti di un comportamento vergognoso, quello di mio padre. (…) Io adoravo mia mamma; senza di lei, il mondo sarebbe stato terrificante. Lui l’amava, l’aveva trascurata, l’aveva picchiata”.
Tiziana Perna (Italia), L’Inferno e (il Paradiso) in Lingua Madre Duemiladodici-Racconti di donne straniere in Italia, Seb27: “Ho attutito i colpi di braccia violente, soffocando lamenti tra denti serrati. Prigioniera di un amore, che si è fatto forza della mia invisibilità”.
E tante altre…