Lingua Madre Duemiladieci L'intervento di Giovanna Quaglia e Ernesto Ferrero
Scritto da Segreteria il 02 Novembre 2010
Riportiamo il saluto di Giovanna Quaglia, Assessore per le Pari Opportunità della Regione Piemonte e di Enesto Ferrero, Direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino, per la presentazione del volume Lingua Madre Duemiladieci – Racconti di donne straniere in Italia.
Rivolgo un caloroso saluto alle autorità, agli organizzatori, alle autrici e al pubblico e mi scuso di non poter essere presente alla presentazione del libro, ma gli impegni della Conferenza stato –Regioni oggi mi trattengono a Roma.
Alla premiazione dei racconti vincitori che si è svolta al Salone del libro, ho avuto modo di conoscervi da vicino e di apprezzare un concorso letterario davvero unico, che ha saputo conquistare in questi cinque anni spazi di interesse sempre più ampi, grazie alla professionalità e all’impegno di tutti voi e al livello dei racconti stessi.
Per questo so che quello di oggi è un momento speciale: finalmente si toccano con mano, sfogliando le pagine del libro Lingua Madre 2010, i risultati di questo grande lavoro.
Come ho già avuto modo di sottolineare in altre occasioni il concorso assume un significato speciale in quanto nasce a Torino, in Piemonte, una terra che da sempre conosce il fenomeno dell’immigrazione, così come in passato ha conosciuto quello dell’emigrazione, dimostrando come la possibilità di conoscere sentimenti e stati d’animo di chi ha vissuto l’esperienza, non sempre o necessariamente drammatica, dello sradicamento dal proprio paese, possa costituire una concreta possibilità di confronto e di integrazione con una cultura diversa.
Di questa esperienza ho apprezzato fin da subito lo sforzo fatto dalle autrici, a cui vanno ancora una volta i miei complimenti, nello scrivere i racconti nella nostra lingua, dando esempio di una reale volontà di integrazione nel nostro paese. Dedicare alle donne questo concorso è per me, come assessore alle pari opportunità, motivo di particolare soddisfazione: è evidente che una straordinaria sensibilità accomuna le donne di ogni nazionalità, là dove si deve affrontare – sia con la ragione che con il cuore – un’esperienza così importante, come quella di vivere in un altro paese, con tutto ciò che questo comporta per il proprio nucleo familiare.
Concludo augurandovi l’ennesimo successo e con un ringraziamento speciale a Daniela Finocchi, per aver saputo dare vita a qualcosa di davvero speciale e per aver voluto veicolare, attraverso le parole e le immagini che evocano, un messaggio di libertà alle donne, e di ascolto e confronto a chi avrà il piacere di leggere queste storie di vita.
Giovanna Quaglia
La scrittura resta lo strumento migliore che abbiamo per conoscere noi stessi e il mondo, per aprirci alla comprensione degli altri e, attraverso di loro, di noi stessi. Per costruire ponti, per trasformare l’io in noi, la cronaca in Storia. Il concorso Lingua Madre ha un doppio merito: quello di rendere trasparente a chi scrive un percorso di identità, consapevolezza e condivisione, e quello di aiutare il lettore ad una miglior comprensione di realtà, storie e percorsi che ci riguardano da vicino. Perché l’unico mondo abitabile è un mondo costruito con la partecipazione di tutti.
Alle scrittrici che hanno partecipato all’edizione 2010 e a Daniela Finocchi la mia gratitudine, i rallegramenti e gli auguri più sinceri.
Ernesto Ferrero