L'alterità che ci abita Salone Internazionale del Libro 2015
Scritto da Segreteria il 16 Maggio 2015
Giornata ricchissima oggi allo Spazio Piemonte del Salone del Libro!
Sul palco un’altra ospite di fama internazionale: la disegnatrice tunisina Nadia Khiari, che ha raccontato al pubblico il suo lavoro come artista e disegnatrice satirica. La sua lingua madre parla i segni irriverenti con cui ha creato il gatto graffiante Willis from Tunis: nato nel 2011 durante l’ultimo discorso di Ben Ali, è simbolo di libertà e d’indipendenza. L’autrice ha saputo cogliere sin da subito il senso profondo del Concorso Lingua Madre e ha voluto donare una sua vignetta per i 10 anni del progetto, contenuta nel volume L’Alterità che ci abita (Edizioni SEB27). Da qui è nato un dialogo a più voci – anticipato da un’intensa lettura, a cura di Nunzia Scarlato, di un brano contenuto nel testo – tra le autrici e componenti del gruppo di studio del Concorso: Giuseppina Corrias, Daniela Fargione, Paola Marchi, Valentina Porcellana, Betina Lilián Prenz, Aida Ribero, Luisa Ricaldone hanno dunque presentato il libro in un’alternanza di voci e condividendo emozioni ed esperienze. A partire dai singoli saggi, ci si è confrontate sul tema dell’alterità e delle appartenenze, dei flussi migratori letti secondo una modalità femminile che mette al centro il valore della persona e dei legami, della lingua madre, della differenza e delle differenze che ci attraversano, all’insegna di uno scambio relazionale che ha caratterizzato tutto il percorso di stesura del volume. Ha partecipato al dibattito anche Marcella Rodino dell’Ufficio Pastorale Migranti Torino, portando le testimonianze delle donne che si rivolgono al Centro di ascolto e servizi per stranieri.
Il Concorso Lingua Madre vi da appuntamento a domani, domenica 17 maggio, ore 19, al Teatro San Pietro in Vincoli (via San Pietro in Vincoli 28), per il debutto di Donne che cucinano la vita, il nuovo spettacolo teatrale tratto dai racconti del Concorso Lingua Madre.
Le fotografie di Valeria Marino, Paola Marchi e Brunella Pernigotti