Notizie

Il coraggio di cambiare Quante storie!

Scritto da Segreteria il 18 Settembre 2020

Dai racconti delle autrici CLM più fiabeschi e fantastici, una serie di letture pensate per le/i giovani lettrici/lettori.

Yana Snihur [Ucraina]

IL CORAGGIO DI CAMBIARE

Era il 31 Dicembre 2008, la sera di Capodanno. Mi trovavo nella bella casa di mia nonna, a Ternopol, in Ucraina, con tutta la mia famiglia riunita davanti a una tavola imbandita, piena di piatti tipici del mio paese: lo sciuba, una pietanza di pesce con la maionese, l’oliviè, il purè; tra i tanti dolci spiccava la torta di Kiev, la torta più buona che io abbia mai mangiato, a base di cioccolato, cacao e panna-spray.

Sarebbe stato un Capodanno fantastico, se non fosse mancata una cosa essenziale: la mia mamma. Quanti anni ho trascorso senza di lei! Prima piangevo sempre durante le festività, ma poi, dopo qualche anno, ho dovuto abituarmi alla sua assenza. Io e mio fratello dovevamo accontentarci di un suo augurio telefonico, di qualche suo bel biglietto augurale o di qualche cartolina. E anche lei soffriva per la nostra lontananza. Quando parlavo al telefono con lei, mi accorgevo che certe volte cercava di nascondere la sua tristezza ma, nonostante ciò, capivo che era malinconica. Anch’io mi sforzavo di farmi sentire allegra al telefono, ma non ero forte come lei, per cui non sempre riuscivo a nascondere i miei sentimenti. E il pensiero che lei soffriva per la nostra felicità, mi distruggeva. Lei si sacrificava per la nostra famiglia e il suo lavoro era molto faticoso. Si era sistemata a Caserta, a casa di un’amica. Di notte faceva la badante a una vecchietta molto ammalata, per cui restava sveglia fino al mattino, quando, dopo un paio d’ore di riposo, cominciava l’estenuante lavoro di collaboratrice domestica. E così tutti i giorni, finché non ha trovato una sistemazione definitiva.

Ma torniamo alla sera del 31 dicembre. Ebbene, quella sera stavamo per cominciare la cena, quando qualcuno bussò alla porta; pensavo fosse mio zio, ma quando andai ad aprire c’era una donna davanti a me. Non potevo crederci; stropicciai gli occhi per accertarmi di essere sveglia: era la mia mamma! Finalmente! Dopo cinque lunghi anni era insieme a noi! Se ne era andata quando ero ancora una bambina di sette anni, a causa delle difficili condizioni economiche in cui ci trovavamo. Era stato molto difficile per lei separarsi da noi ma, come molte altre sue compaesane, aveva cercato un posto dove potersi stabilire e migliorare la nostra vita, perché regolarmente ci mandava buona parte del suo guadagno, grazie al quale avevamo l’essenziale per vivere.

Rimasi scioccata bloccandomi davanti alla porta; ero felicissima, tanto che la abbracciai con le lacrime agli occhi e anche lei mi strinse a sé, in un mare di lacrime, commossa e piena di gioia allo stesso tempo. Quella sera fu indimenticabile, un ricordo che mi è rimasto impresso nel cuore.

Finalmente mamma si fermò a casa per tre mesi. Avrei voluto che quel periodo fosse durato più a lungo. In quei mesi ho fatto tutto ciò che non avevo potuto fare negli anni precedenti. Mi sono divertita a passeggiare con lei, a confidarle i miei segreti; sapevo che potevo sempre contare su di lei. Ero felice quando lei mi svegliava dolcemente e, aprendo gli occhi, vedevo il suo sorriso.

Alla fine è dovuta ripartire perché il lavoro l’attendeva in Italia. Mi ha lasciato nuovamente un grande vuoto ma, dopo alcuni mesi dalla sua partenza, all’improvviso ebbi una notizia che mi cambiò la vita. Avrei dovuto lasciare tutto: i miei amici, i parenti e la mia vecchia vita… Mi dovevo trasferire in Italia, perché la mamma mi voleva con sé! Non avevo il coraggio di dirlo ai miei amici, perché non volevo farli soffrire. Alla fine decisi di andare da loro, sapendo che le cose da quel momento in poi sarebbero cambiate. Negli ultimi giorni stavo male, tanto che i miei amici mi chiedevano perché stessi così. Ma io rispondevo, con un finto sorriso sul viso, che non era successo niente.

 

L’illustrazione che accompagna il racconto è contenuta nel volume “Due infanzie per Nambena e altri racconti” realizzato a seguito del laboratorio artistico MIRAcconto illustrando condotto dalle illustratrici Annalisa Sanmartino e Giulia Torelli dell’Associazione BUM Ill&Art e promosso in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi ed il contributo della Youth Bank Mirafiori.