Appuntamenti

Abitare i nostri desideri Le Residenze Estive SIL 2018

Scritto da Segreteria il 19 Giugno 2018

Abitare i nostri desideri” è il tema dell’edizione 2018 delle Residenze Estive (dal 27 giugno al 2 luglio), gli incontri residenziali di poesia e letteratura a Duino (Trieste) e nel Friuli Venezia Giulia, organizzati dalla Associazione culturale Almanacco del Ramo d’Oro e Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico in collaborazione con Società Italiana delle Letterate, Vita Activa editoria, Casa Internazionale delle Donne di Trieste, Espansioni.
Nell’ambito del Seminario che si terrà presso il Collegio del Mondo Unito, venerdì 29 giugno dalle ore 9.30, Luisa Ricaldone – presidente della SIL e parte del Gruppo di Studio del Concorso Lingua Madre – interverrà con una riflessione sul: Mettere in parola l’esperienza del noi, a partire dalle seguenti suggestioni: “La letteratura italiana è ricca di narrazioni inscindibili dalla relazione con l’altra, di narrazioni che pongono al centro collettività intessute di legami che tracciano un “noi” plurale e allo stesso tempo unitario. Come viene declinato il “noi” nei racconti delle donne che fino a oggi hanno partecipato al Concorso nazionale Lingua Madre?

Molti altri saranno i dibattiti organizzati dal 27 giugno al 2 luglio nell’ambito del Seminario, cui seguiranno – nel pomeriggio, i Lavori in corso (15.30 – 17.00) – momenti di confronto durante i quali ogni partecipante potrà proporre un progetto, un libro, un argomento da trattare – e, nel tardo pomeriggio (dalle h. 18.00), letture pubbliche di poesia e prosa in luoghi diversi.

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Il Laboratorio residenziale di poesia e letteratura è un progetto caratterizzato da prospettive diverse, crea occasioni di confronto e scambio con rapporti formali e informali, tra poete/i, scrittrici, scrittori di varie tendenze, con letture, seminari, video, performances. Caratteristica del progetto è la residenzialità “aperta” delle/degli ospiti che soggiornano per cinque giorni a Duino (Trieste), presso il Collegio del Mondo Unito e incontrano il pubblico appassionato di letteratura in varie occasioni e luoghi, condividendo momenti e spazi della vita quotidiana. Il progetto punta sulla riappropriazione di un tempo più disteso, nel quale l’incontro con “l’autore” non avviene solo nel momento già organizzato della lettura pubblica, ma anche in situazioni informali, amichevoli. Sul filo conduttore di Abitare i nostri desiderisi articolerà l’intera manifestazione, scelto a partire da queste premesse: «In tempo di bilanci e valutazioni rispetto alle diverse “rivoluzioni” degli anni ’60 -’70 del Novecento, interrogare i desideri e osservarne le trasformazioni, nelle generazioni di quegli anni e nelle generazioni più giovani sembra un tema stimolante. Specie nella società occidentale contemporanea così attanagliata da precarietà, paure, disagio, malessere, violenze. Di quali desideri parliamo? Non certo desideri di oggetti, ma trasformazione di sé per via del desiderio. Il desiderio come leva, capacità di spostamento. Saper stare nello sbilanciamento fra l’enormità del proprio desiderio e gli oggetti sempre insoddisfacenti, che non possono colmarlo. «La sproporzione che si sperimenta fra i propri desideri e la realtà non è un invito alla moderazione ma un incitamento al rilancio, a tenere aperto il passaggio fra interiorità e esteriorità, tra soggetto e mondo», osserva Gisella Modica. «Pensare libera il desiderio», dice Chiara Zamboni. E Hannah Arendt distingue tra ‘fantasia’ che si affida al sogno e ‘immaginazione’«come dono del ‘cuore comprensivo’, che si concentra sulla particolare oscurità del cuore umano, sulla opacità che circonda ciò che esiste, non si stanca del dialogo e confida che troverà almeno un lampo della luce sempre inquietante della verità».
La modalità prima dello scambio è stato il saper mettere in parola l’esperienza, come ha fatto tanto femminismo, quando, per dirla con Biancamaria Frabotta «ha dato corpo alla nostra eresia». Altro tema importante è il saper distinguere tra desideri che nutrono, fanno crescere, e altri che rappresentano una contraffazione della libertà stessa del desiderare.