Le autrici di Lingua Madre

Pensieri illuminati "special edition"

Scritto da Segreteria il 21 Febbraio 2011

Pubblichiamo i pensieri “tricolore” di Gabriella Bona e di Angela Maria Nagari inviati al Concorso Lingua Madre in occasione di M’illumino di Meno, la giornata del risparmio energetico special edition per i 150 anni dell’Unità d’Italia promossa dalla trasmissione di Rai Radio2 Caterpillar.

Scrivo davanti alla finestra, da cui vedo la Cupola di S.Gaudenzio, costruita dall’architetto Antonelli e diventata il simbolo della mia città. La Cupola, che di solito si presenta circonfusa di luce di volta in volta bianca, azzurra, verde, questa sera è spenta. Scrivo con la biro rossa, retaggio del mio recente passato di prof.
La biro rossa, però, in questo momento mi ricorda soprattutto i tempi in cui segnavo le mie osservazioni a margine delle pagine che mio padre dedicava ai suoi studi sul Risorgimento. Il fondo bianco era fitto di una scrittura a caratteri minuscoli, tipica della Lettera 22, che troneggiava sul tavolo della sala in mezzo a torri di cartellette. L’Olivetti Lettera 22 era verdino chiaro come verdino o giallino era il cartoncino colorato delle cartellette. Quegli stessi colori che una volta suggerivano gli imbianchini di paese quando non si leggevano riviste di arredamento.
L’immagine di mio padre che ricordo con maggiore intensità è sicuramente collegata al ticchettio stonato dei tasti della macchina da scrivere, che pigiava con forza e sempre e solo con due dita. Ha scritto dal 1959 al 1997 una cinquantina di studi di argomento risorgimentale, ma non ha mai imparato a usare correttamente la Lettera 22, anche se scriveva velocemente, con passione e impegno, dopo aver svolto ricerche minuziose.
(di Angela Maria Nagari)

Spegnete la luce, voglio guardarmi dentro. Spegnete la luce, voglio sentire i vostri cuori che battono, le vostre mani che stringono altre mani, che stringono le mie mani, voglio vedere le nostre idee che corrono e scintillano, voglio vedere le luci che ci sono dentro di noi, voglio vederle tessere una rete di sogni e di idee e una bandiera tricolore che ci possa unire tutte. Spegnete la luce: le cose belle si vedono meglio, quando è buio.
(“Spegnete la luce” di Gabriella Bona – Ivrea)