Appuntamenti

Linguaggi e relazioni Salone Internazionale del Libro 2014

Scritto da Segreteria il 09 Maggio 2014

Si è da poco concluso anche il secondo incontro del Concorso Lingua Madre al XXVII Salone Internazionale del Libro di Torino, dal titolo “Linguaggi e relazioni: oltre la retorica del dominio”, tenutosi alle 14 all’Arena Piemonte. Donatella Caione, Matilde Domestico, Daniela Fargione e Daniela Finocchi, hanno parlato di silenzio, di linguaggi e di nuovi spazi di significato e della capacità delle donne di trasformare l’oppressione in occasione di libertà.
Vi ricordiamo l’appuntamento di domani, sabato 10 maggio alle ore 10.30, presso l’Arena Piemonte (Pad. 1), in collaborazione con WE – Women for Expo“Il cibo narrato dalle donne: amore e nutrimento per un futuro sostenibile”. Seguite la diretta su Twitter!

Ad aprire l’incontro Donatella Caione – editrice di Mammeonline – che ha presentato il volume Chiamarlo amore non si può – 23 scrittrici racconto ai ragazzi e alle ragazze la violenza contro le donne, ponendo l’accento sull’importanza dell’educazione emotiva e sentimentale dei più giovani, affinché il rispetto diventi un valore cardine delle nuove generazioni. A seguire Daniela Finocchi – ideatrice del Concorso letterario nazionale Lingua Madre e autrice del libro Geo-grafie del silenzio, ultimo titolo della collana Taccuni del Silenzio (Mimesis Edizioni) – ha evidenziato come “le donne, da sempre costrette al silenzio”, siano riuscite ad appropriarsene, dandogli corpo e voce. Meravigliosi esempi di quanto le pratiche silenziose siano femminili, sono i racconti del Concorso: per capire la donna bisogna ascoltare le sue reticenze. Matilde Domestico – artista e scultrice – ha poi illustrato le proprie opere, ispirate al lavoro della poeta Emily Dickinson, in cui “lo sguardo tattile sulle parole, le trasforma in segni silenziosi e in immagini evocative”. Infine, Daniela Fargione – docente di Lingua e Letterature anglo-americane dell’Università di Torino – ha focalizzato l’attenzione sul silenzio come luogo privilegiato di osservazione, come strumento per dissentire sull’imposizione del dominio, presentando Ambiente Dickinson (PRINP), opera corale sulla figura della poeta, di cui la stessa Matilde Domestico è coautrice. Ecco quindi delinearsi il silenzio come prezioso mezzo sovversivo nei confronti del limite imposto, della parola come segno di consapevolezza e della narrazione come strumento contro la violenza.