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Dedicato a tutte le donne del mondo 8 marzo

Scritto da Segreteria il 08 Marzo 2011

Noi siamo sul confine, il “campo di battaglia” o meglio dire di contesa. La vetrina d’esposizione, attualmente e più che mai vetrine in corso di allestimento.
Tanto si sa, le donne sono sempre state l’unità di misura sia delle società cosiddette “avanzate” sia delle soprannominate “arretrate”: le quote rosa, gli stipendi per le donne, il diritto al voto, le “minigonne emancipazione”, il “burqua sottomissione” e così via.
In mezzo a questi due mondi ci sono le donne: apolidi e autoctone, rivali e complici o semplicemente l’una specchio dell’altra, l’una immagine riflessa nell’altra, un’immagine dove appaiono soprattutto le differenze.

Samira Garni (Marocco)
Una donna-due mondi
Lingua Madre Duemilasette


«Donna equivale a vita e luce» sono le parole lapidarie, senza tanti fronzoli ma molto espressive e significative con cui Aimée conclude il racconto della sua esperienza di donna straniera in Italia (…). Conclusa la lettura di quanto Aimée  ha scritto, sedute sul salotto di casa mia, i nostri sguardi dicono da soli, senza il bisogno di pronunciare altre parole, la rabbia e lo sgomento che proviamo entrambe pensando a quali fardelli, nella storia passata e ancora oggi, le donne portino sulle proprie spalle in ogni parte del mondo. (…) Ci sembra di aver messo a fuoco un quadro in cui non conta tanto il luogo geografico in cui sei nata, ma il genere a cui appartieni e quindi: se «donna equivale a vita e a luce» sentiamo che se tutte le appartenenti al genere femminile, in ogni parte del mondo, si danno virtualmente la mano, insieme potranno dare origine a un mondo migliore.

Aimée Ngoma e Rosa Maria Rondelli (Repubblica Democratica del Congo e Italia)
Bianca e Nera
Lingua Madre Duemilanove