Appuntamenti

Letture Bicolori Il convegno al Liceo Einstein di Torino

Scritto da Segreteria il 02 Marzo 2009

Giovedì 19 febbraio il Concorso Lingua Madre è stato ospite della manifestazione Letterature Bicolori, organizzata dal Liceo Einstein di Torino.
Una giornata di lavori – cui il Convegno ha collaborato anche in fase di progettazione – divisa in due momenti dedicati rispettivamente a un incontro allargato con le/gli autrici/ori e quindi all’approfondimento.
Al mattino, dopo il saluto delle autorità, giovani scrittrici e scrittori straniere/i si sono avvicendati sul palco leggendo brani delle loro opere, parlando della propria esperienza e di cosa significa scrivere utilizzando la lingua italiana. A moderare il convegno Daniela Finocchi, ideatrice del Concorso Lingua Madre.

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Hanno aperto i lavori Rebecca Gaise, ghanese, diciannovenne, e la sua coetanea Martina Mercurio (unica autrice italiana presente), i cui racconti sono stati selezionati alla III edizione del Concorso Lingua Madre quindi pubblicati nella raccolta “Lingua Madre Duemilaotto – Racconti di donne straniere in Italia” (Seb 27).
Il Concorso, infatti, promuove e diffonde il bando in tutti gli istituti scolastici superiori, grazie ad una collaborazione attivata ormai da anni con il Provveditorato agli Studi, e sono molte le giovani che colgono la sfida di raccontarsi.
E’ stata quindi la volta di Hamid Ziarati, nato a Teheran nel 1966, che dopo l’avvento della Repubblica Islamica komeinista, si è trasferito in Italia. Qui ha proseguito gli studi sino a diventare ingegnere proprio a Torino. Il suo romanzo d’esordio “Salam, maman” vede come protagonista Alì, un bambino che racconta gli avvenimenti drammatici dell’Iran degli anni ’70 e della rivolta khomeinista, intrecciati alla sua quotidianità: un vero caso letterario. Ziarati ha parlato alle centinaia di ragazzi che gremivano la sala – non senza emozione – soprattutto della sua esperienza di straniero e dell’accoglienza ricevuta proprio entrando nell’istituto Einstein, di cui è stato allievo.
Una dittatura come causa di espatrio anche per la scrittrice argentina Candelaira Romero. Lei, figlia di scrittori e attivisti politici, ha vissuto e studiato in Svezia prima di approdare in Italia dove scrive, si occupa di letteratura e teatro. La lingua assume in questo caso implicazioni diverse, non solo formale ma sostanziale, da semplice strumento di comunicazione a pensiero.
Protagonista della diaspora somala Kaha Mohamed Aden, anche lei costretta all’esilio insieme alla famiglia, impegnata politicamente. L’ironica scrittrice, in Italia da più di vent’anni, svolge varie attività di cooperazione e sviluppo, con particolare attenzione alla mediazione culturale e al pensiero femminile.
Stessa vena ironica negli scritti e nell’intervento di Mihai Mircea Butcovan, romeno, in Italia dal 1991, come testimonia il titolo del suo romanzo “Allunaggio di un immigrato innamorato”. Al convegno ha portato la sua esperienza non solo come scrittore e come straniero, ma anche come educatore professionale nell’ambito delle tossicodipendenze e dell’interculturalità.
E’ stata quindi la volta di Gabriella Kuruvilla un’altra autrice del Concorso Lingua Madre, premiata alla II edizione con il racconto “Documenti”. Italo-indiana, giornalista, pittrice e autrice del romanzo “È la vita, dolcezza”, ha parlato del suo percorso artistico ed espressivo soprattutto attraverso le parole dei suoi scritti.
L’incontro è stato un’occasione importante per ragionare insieme agli studenti presenti – molto partecipativi e attenti – su tematiche che riguardano l’integrazione fra persone provenienti da culture diverse, che non è solo accoglienza ma scambio e relazione, senza dimenticare l’importanza delle proprie tradizioni e delle proprie radici.
Al termine della mattinata, la premiazione del concorso che invitava le/i ragazze/i a esprimersi sul tema “stranieri e italiani tra confronto e diverse identità”, attraverso l’uso del telefonino (cellulare). Vincitore il video “Penso positivo” di Yasnara Perez e Lucian Vintur. E’ stata quindi avviata una seconda fase del concorso, che si concluderà con la proiezione dei migliori lavori alla Fiera Internazionale del Libro nell’ambito degli appuntamenti del Concorso letterario nazionale Lingua Madre

Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti con seminari d’approfondimento e laboratori di narrazione.
Il Concorso ha curato il laboratorio di narrazione: “Che genere di scrittura! – Imparare a raccontare nell’ottica di genere”, che ha visto la partecipazione di ben 60 ragazze e ragazzi.
Daniela Finocchi e Alice Drago hanno introdotto alle partecipanti e ai partecipanti i concetti base su cui fondare una lettura/scrittura critica rispettosa della differenza di genere.
Soggetto per l’introduzione è stato il “Glossario – Lessico della differenza”, a cura di Aida Ribero (Regione Piemonte, Commissione Regionale Pari Opportunità), recentissimo strumento di consultazione indispensabile soprattutto per tutti coloro che si accostano a questo specifico campo di studi per la prima volta. Un corredo di voci “chiave”, a firma di esperte e studiose di diverse discipline, che fornisce una griglia di significati/significanti indispensabili a demolire preconcetti e luoghi comuni. Voci come “bioetica”, “cittadinanza”, “diritto”, “eguaglianza”, “soggetto” assumono quindi nuove valenze e risvolti, vengono decostruiti, arricchiti e, finalmente, “completati”. Non mancano termini relativamente nuovi quali “ecofemminismo” o “thesauri di genere” utili soprattutto ai/alle giovani per avere una visione completa e allargata del vasto panorama inerente le questioni relative al genere e alle differenze.
Si è quindi passate alla trattazione letteraria dell’argomento, prendendo ad esempio le fiabe di Adela Turin, scrittrice italo-francese che ha rivisitato storie tradizionali secondo l’ottica di genere. Partendo da elementi classici (magia, protagonista femminile, principe) le storie si sviluppano attribuendo all’eroina dignità di genere e di persona, la conclusione non è necessariamente il matrimonio e la protagonista è in grado di salvarsi da sola, magari con l’aiuto e la complicità di un’amica, con la quale instaura un vero e proprio rapporto di sorellanza.
Attraverso le sue avventure, la protagonista è in grado di scoprire se stessa, e di capire quanto realmente vale, attraverso il lavoro – mai alienante ma gratificante – che è parte del suo essere al femminile.
Il lavoro costitutivo della personalità, quindi, come in altri celebri romanzi della letteratura classica, per esempio “Jane Eire”. Ecco quindi l’accenno e un breve excursus su quei romanzi dell’Ottocento che vedono protagoniste le donne, personaggi rimasti celebri ma che acquistano nuovo e diverso valore se letti secondo un’ottica di genere e non solo secondo la critica tradizionale: le sorelle Bennet di Orgoglio e Pregiudizio, Catherine di Cime Tempestose, le sorelle March di Piccole Donne.
Non a caso, si tratta di grandi personaggi femminili scritti da donne, sino ad arrivare a Virginia Woolf che raccomandava alle ragazze “una stanza tutta per sè” e tre ghinee d’indipendenza.
Ma la lettura critica secondo un’ottica di genere può essere compiuta anche su generi contemporanei, come i telefilm. Da Casalinghe disperate al più recente MadMen, una sceneggiatura attenta a mostrare le protagoniste nella giusta prospettiva è stata premiante, a dimostrazione che il pubblico va e può essere facilmente “educato”.
I ragazzi hanno colto con entusiasmo anche la seconda parte del laboratorio: secondo la modalità dello speed date, seduti uno di fronte all’altro, di cinque minuti in cinque minuti, si sono confrontati l’un l’altra su quanto appena discusso. Poi, divisi in piccoli gruppi, hanno provato a scrivere – e riscrivere – una storia collettiva secondo l’ottica di genere.
Le storie prodotte, divertenti e ironiche, hanno avuto come protagoniste eroine delle fiabe classiche che in prima persona raccontavano la loro vicenda, giovani immigrate che si interrogavano sui loro amori e sulle loro identità, personaggi realmente esistiti che ripercorrevano al femminile alcuni eventi storici.
Le autrici e gli autori dei racconti migliori sono stati quindi invitati ad arricchire ulteriormente i loro elaborati e ad inviarli al Concorso letterario nazionale Lingua Madre per partecipare alla V° Edizione che si aprirà a maggio nel corso della prossima Fiera Internazionale del Libro di Torino 2009.