Le autrici di Lingua Madre

"Connessioni possibili" al Rights Village

Scritto da Segreteria il 15 Luglio 2016

UntitledOggi più che mai è necessario parlare di inclusione, nessuna monocultura può sopravvivere”, con queste parole l’Europarlamentare Cécile Kyenge ha aperto la Tavola Rotonda tenutasi ieri nell’ambito della prima edizione di Rights Village, il villaggio dei diritti che avrà luogo a Torino per tutto il mese di luglio.
Hanno partecipato: Monica Cerutti, Daniela Finocchi, Massimo Gnone, Luisa Fernanda Guevara, Paola Marchi e Lorenzo Trucco, moderati dal giornalista de La Repubblica Leonardo Bizzaro.
Lungo il filo del tema conduttore del dibattito, le “connessioni possibili”, gli interventi di relatrici e relatori si sono alternati su alcune, significative, parole-chiave: diritti, inclusione, conoscenza e riconoscimento reciproco.

La prima a prendere parola è stata l’Europarlamentare Cécile Kyenge che, attraverso l’analisi dei più recenti fatti di cronaca, ha portato testimonianza delle sue personali battaglie, politiche e private, sulla questione del razzismo, delle seconde generazioni, sottolineando l’importanza e l’urgenza di creare un contesto sociale in cui le differenze siano ricchezza riconosciuta e valorizzata.
Massimo Gnone, Referente Area Migranti della Diaconia Valdese, ha invece presentato il progetto pilota dei corridoi umanitari, ideato con l’obiettivo di permettere ai rifugiati di viaggiare in sicurezza e legalità da paesi devastati dalla guerra. La parola è poi passata a Monica Cerutti, Assessora Pari Opportunità, Diritti Civili, Diritto allo Studio, Politiche giovanili, Immigrazione della Regione Piemonte, la quale ha illustrato le diverse proposte, gli interventi, ma anche i punti critici delle politiche in atto in Piemonte in merito all’accoglienza e alla gestione dell’“emergenza profughi”.
Sulle problematiche più urgenti che coinvolgono i richiedenti asilo, è intervenuto Lorenzo Trucco, Presidente Asgi Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, in prima linea nella difesa di tutte/i coloro che sono in attesa di veder riconosciuti i diritti fondamentali. Lorenzo Trucco ha sottolineato inoltre che i diversi esperimenti di inclusione avviati in Piemonte sono la dimostrazione di come la vera accettazione dell’altro/a passi inevitabilmente attraverso la conoscenza reciproca. Da qui, Paola Marchi, ha presentato il Concorso Lingua Madre, nato proprio per creare occasioni di conoscenza e incontro tra donne migranti e italiane, tramite la cultura e la scrittura. Daniela Finocchi ha quindi illustrato le iniziative che coinvolgono il Concorso Lingua Madre in questo senso. Tra le più recenti, la collaborazione a Transnational Appetites Migrant Women’s Art and Writing on Food and the Environment progetto di ricerca nato con l’intento di indagare – attraverso le opere di artiste e scrittrici migranti – il tema del cibo nel suo complesso, comprese le problematiche connesse all’industria alimentare (sfruttamento della manodopera straniera inclusa) dietro cui spesso si celano ingiustizie e privazioni di diritti.
Infine, Luisa Fernanda Guevara, autrice e vincitrice del Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo del Concorso Lingua Madre 2016, attraverso la lettura del suo racconto Al otro lato del rio, pubblicato in Lingua Madre Duemilaquindici (Ed. SEB27), ha coinvolto tutte/i nel gioco di parole offerto dal termine colombiano guayaba, che – tra i diversi significati – indica anche il sentimento di nostalgia e spaesamento di chi non si sente veramente “a casa”.
La serata si è conclusa con la messa in scena dello spettacolo Rajo…ciascuno ha la sua stella” storia di una donna somala migrante in cerca di diritti – dell’Associazione AlmaTeatro – con Suad Omar e Tatè Nsongan.