Appuntamenti

Che genere di scrittura! Leggi i racconti dei ragazzi

Scritto da Segreteria il 16 Febbraio 2010

Ecco i racconti che le ragazze e i ragazzi del Liceo Gobetti hanno scritto durante il laboratorio di narrazione e scrittura del 12 febbraio alla Biblioteca Civica Italo Calvino.
Guarda le foto del laboratorio

“Caro Diario,
Tra tutti i rapporti interpersonali con i quali sono venuto a contatto, quello che mi risulta più complicato ed incomprensibile è quello tra mia sorella e mia mamma. Può darsi che sia perché le conosca meglio di chiunque altro e perché passo con loro gran parte della mia giornata, ma nonostante la loro sia una relazione che analizzo da molti anni, non sono mai riuscito a capire come lavorano le loro menti. È come se ogni discussione avesse valore esclusivamente per la durata del dialogo: chiuso il discorso si ricomincia da capo, amici come prima. Troppe volte mi è capitato di vedere un acceso dibattito tra mia madre e mia sorella concludersi con frasi del tipo: “va bene, domani andiamo a fare shopping”. Riescono a passare da uno stato di conflitto a uno di complicità con una velocità sconvolgente, senza tenere assolutamente conto di cosa si sono appena dette: è qualcosa che penso non capirò mai.”

____________________________________________________________

“Dai racconti delle persone incontrate questa mattinata, abbiamo compreso che in molti casi i giovani della nostra età hanno generalmente un rapporto conflittuale con le madri, mentre le nonne sono sempre coloro che viziano i ragazzi e preparano le ricette più buone per le feste; un esempio che ci ha colpito molto è il tonno di patate preparato dalla nonna di Francesco per il pranzo di Natale. Per questo piatto lei è diventata un mito per Francesco che aspetta con ansia ogni anno quel giorno per gustarsi quel piatto.”

_________________________________________________________________

“L’universo femminile è così vicino ma non sempre ce ne accorgiamo. Eppure ci ascolta e ci conforta, reclama la sua indipendenza non solo sulla carta, ci lega con le sue espressioni e non giudica, bensì comprende che siamo tutti sullo stesso piano.”

_______________________________________________________________

“Spesso il nostro modo di agire è dettato dal nostro carattere, e non dalla diversità del nostro sesso. Essere una donna in Italia al giorno d’oggi può risultare discriminante, a livello lavorativo, e in casi ben più gravi, anche nell’ambito familiare. Tuttavia non dobbiamo cristallizzare il nostro aiuto in modo eccessivo a favore del gentil sesso, bensì imparare ad entrare nell’ottica femminile in modo da sentire i problemi delle donne come propri, e così eliminare questa frustrante divisione. Non esiste l’uomo, né la donna, ma dovrebbe esistere soltanto un “noi”.”

___________________________________________________________

“Mi incanto, per un attimo mi fermo. Il nastro passa ma non ci faccio caso, sono molto lontana da qui. Il rumore dei macchinari è solo un’eco lontano, io corro, corro, scappo: sono felice. Mia figlia ride, le voglio bene. Il profumo è di primavera, di erba tagliata. L’acre odore dell’olio lubrificante non mi appartiene più: sono silenziosamente libera.
Poi un urlo forte, vicino, risoluto, distolgo gli occhi dall’infinito afferro la chiave inglese e come se niente fosse accaduto avvito il freno a disco successivo.”

_________________________________________________________________

“Partendo dai ricordi che ci siamo scambiati, abbiamo compreso che le figure femminili presenti nella vita di tutti sono e saranno sempre molto importanti. In particolare la figura femminile è più presente fin dai ricordi infantili. La nonna sembra aver avuto un ruolo importante nella nostra vita.”

________________________________________________________________________

“Un bambino, un ragazzo, un uomo, tanti ricordi. Ricordi, belli e brutti, vissuti e raccontati, ricordi.
Ricordi interessanti e ricordi che passano, prendono il primo treno, sporco, dimenticato. Ricordi banali, i più belli.
Ricordi che fanno sorridere, ricordi che fanno piangere, ricordi.”