Appuntamenti

Seminario alla Pastorale Migranti A confronto con i/le giornalisti/e sui temi della migrazione

Scritto da Segreteria il 05 Aprile 2017

Quando si fa cronaca e si racconta la realtà delle migrazioni, è necessario tenere a mente che si sta scrivendo o parlando di persone, prima che di flussi, emergenze, invasioni.
È fondamentale quindi che il linguaggio utilizzato dai media sia corretto, attento e rispettoso della dignità umana. Gli operatori e le operatrici dell’informazione hanno dei doveri precisi in tal senso e possono, in maniera sostanziale, contribuire a un cambiamento della percezione che la gente, l’opinione pubblica, ha del fenomeno.
Con questo invito alla platea di giornalisti/e presenti ieri presso il Salone dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti di Torino, Marcella Rodino ha dato il via alla mattinata di formazione professionale promossa dell’Ordine dei giornalisti, in collaborazione con il Concorso Lingua Madre e l’Ufficio per la Pastorale dei Migranti.

La parola è poi passata a Sergio Durando, Direttore Ufficio Migrantes di Torino, per un’analisi dei dati aggiornati al 2016 relativi agli arrivi e alle partenze verso e dall’Italia, agli sbarchi sul territorio e in Europa, ai numeri dei migranti forzati e dei richiedenti asilo con le relative statistiche dei dinieghi e degli altri esiti delle richieste, ai numeri dei minori non accompagnati (di cui per molti si sono perse anche le tracce), alla situazione e le problematiche riguardanti le diverse strutture di accoglienza presenti, nello specifico in Piemonte, e per un quadro sulle politiche contraddittorie e fallimentari adottate in questi anni a livello nazionale e internazionale. Dopo aver smentito molti dei luoghi comuni e delle inesattezze diffuse – come l’aumento costante del numero degli sbarchi, quando ad aumentare è in realtà solo il numero di morti – Durando ha anche ricordato che sono circa 5 milioni le persone che vivono in Italia e che, da troppo tempo ormai, l’attenzione collettiva è focalizzata e assorbita da quella che molti/e considerano e chiamano “emergenza immigrazione”, mentre esiste una popolazione straniera “storica” presente da decenni sul territorio, cui occorre offrire riconoscimento e spazi di dialogo e relazione.
Su questo tema ha proseguito Daniela Finocchi, presentando il Concorso Lingua Madre e il senso stesso del progetto che è proprio quello di dare direttamente voce alle protagoniste di questi esodi e transizioni contemporanei – come dimostrano anche in questo caso i dati che registrano una “femminilizzazione” del processo migratorio – e creare occasioni e buone pratiche di incontro, conoscenza, scambio tra donne. I video proiettati e le letture dalle antologie “Lingua Madre. Racconti di donne straniere in Italia” (SEB27) hanno permesso di dare conto, senza filtri e interpretazioni, delle parole e degli immaginari delle donne straniere che vivono, lavorano, costruiscono e progettano in Italia.
Diverse le domande, le riflessioni, gli interventi dei/delle giornalisti/e presenti, tanto numerosi e coinvolti da proporre una nuova giornata di confronto, approfondimento e formazione sulle questioni e le tematiche emerse.

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